La Carta Varese non è una carta qualsiasi ed è senza dubbio un tipo di carta di qualità resistente e dai disegni molto eleganti e senza tempo.
Le fantasie sono svariate e alcune non sempre facili da trovare in commercio. Mi è sempre piaciuta e la conosco da sempre questa carta, perché i miei genitori la usavano per rivestire mobili pregiati, scatole per conservare oggetti e foderare vecchi libri.
Ne conservo gelosamente un vecchio campionario e cercando notizie riguardanti questa carta mi sono imbattuta nella storia della famiglia Remondini.
La stamperia Remondini
Nel corso del ‘700 i Remondini, moderni mercanti imprenditori con la loro intraprendenza furono in grado di comporre una catena completa della produzione e trasformarono la loro stamperia in una vera e propria impresa di grandi dimensioni. Vantaggioso fu forse l’aver avviato la loro attività lontano da Venezia dove probabilmente non esisteva nessuna tipografia e questo permise a questa stamperia di diventare fra le più importanti case editrici contribuendo anche a far conoscere Bassano nel mondo.
Le prime notizie sulle origini di questa stamperia risalgono al 1600 dove, a Bassano del Grappa, Giovanni Antonio Remondini poco più che ventenne aprì nel centro di questa cittadina la sua attività, un negozio di telerie e attrezzature in ferro. A tale merci aggiunse xilografie di santi, soggetti popolari e volumi di devozione che riscossero un notevole successo fra i contadini e i ceti meno abbienti. Allargandosi la famiglia Remondini si mise poi a stampare in proprio con torchi da stampa e cercando soprattutto di andare incontro ai gusti popolari dell’epoca a discapito a volte della qualità degli stampati.
La vendita delle produzioni porta a porta fece la fortuna di questa famiglia; ambulanti in grado di raggiungere luoghi lontani dai circuiti commerciali e delle vie principali di comunicazione crearono una rete commerciale che si spinse fino alla lontana Russia. Inoltre mercanti e librai pubblicizzavano i prodotti attraverso dei cataloghi che venivano aggiornati periodicamente.
Le produzioni dei Remondini entrarono nelle case di molte famiglie dando con i ritratti un volto agli eroi e ai santi. Contribuirono anche a far conoscere luoghi e città che erano irraggiungibili a quel tempo alle persone comuni, e che erano abituate a vedere le immagini sono nelle chiese e nei palazzi dei nobili; per loro sicuramente possedere una illustrazione da tenere in casa era cosa ambita. Nei cataloghi erano disponibili anche riproduzioni di dipinti famosi, immagini sacre, santini, e scene di vita. Anche giochi dell’oca, calendari, stampe raffiguranti i pianeti, il mondo attraverso le stagioni, lunari, calendari, piccoli atlanti e carte da gioco. Altro importante motivo delle illustrazioni erano gli animali domestici.
Per la realizzazione delle matrici sia in legno che in rame i Remondini intavolarono rapporti importanti con famosi incisori del tempo e avviarono anche una scuola per incisori specializzati nell’intaglio delle matrici di soggetti maggiormente richiesti. Ma erano le matrici in legno più facili da stampare che permisero ai Rempondini di mantenere prezzi bassi e accessibili a tutte le tasche.
I libri anche quelli scolastici correlati da immagini erano resi più comprensibili alla popolazione e la loro economicità contribuì in un certo modo alla alfabetizzazione nelle zone rurali e più isolate.
Le loro merci spesso era prodotte in versione economica copiando a volte pubblicazioni di altri editori e vendendo i libri a risma cioè libri che erano ancora da rilegare. La risma era composta da 500 fogli interi che poi erano piegati, tagliati e rilegati dagli stessi venditori ambulanti, i Tesini, i venditori di cui vi ho parlato sopra, che poi li avrebbero smerciati.
Pare che ci fossero in catalogo 500 titoli di libri ma di pochi di loro rimane traccia perché spesso i testi erano anonimi e privi di indicazioni tipografiche come luogo e data di stampa.
Le stamperie Remondini arrivarono ad avere più di 500 uomini che stampavano con una ventina di torchi da stampa è più di 30 per le incisioni su metallo; comprarono ben tre cartiere che gli permisero l’indipendenza dell’approvvigionamento di carta, materiale che a quel tempo era molto prezioso.
La carta Varese
E tornando all’argomento che mi ha portato a raccontarvi la storia di questa famiglia di stampatori, oltre alle produzioni di cui vi ho raccontato i Remondini producevano anche delle particolari carte decorate e molto raffinate. Certamente opera di manodopera esperta sia per la produzione della carta che per la stampa che era a più colori, questa carta era utilizzata per ricoprire i libri, rivestire le copertine e l’interno delle copertine e altre produzioni di questa stamperia.
Questa carta ha una storia lunga…e perché si chiama Carta Varese la storia è ancora più lunga, allora ve lo racconterò nel prossimo post.
A Pieve Tesino potete visitare l’interessante museo PER VIA dedicato alla Storia dei Tesini scendevano fino a Bassano a rifornirsi di stampe, che caricavano in una cassetta di legno e camminavano in ricerca di acquirenti.